Una bella mostra fotografica

Durante le vacanze sono andata a visitare la mostra del famoso fotografo Steve Mc Curry, nel Palazzo della Ragione di Milano. Per chi non lo conoscesse dirò solo che è il fotografo del bellissimo ritratto di ragazza pubblicato anni fa sul National Geographic
Ecco le impressioni e i giudizi di una qualunque... per chi interessano.
Prima di tutto la cosa più semplice: mi è molto piaciuta. All'inizio ero un po' a disagio, ho sempre avuto un po' di pregiudizi non tanto sulla fotografia, quanto sui fotoreporter... il solito discorso del distacco freddo dalle situazioni drammatiche, tipo "stai morendo e io invece di aiutarti ti... fotografo".
Poi ho pensato che questo atteggiamento lo stavo mettendo in pratica io, perciò ho aggiustato il tiro e mi sono preparata ad incontrare una persona attraverso il suo lavoro ed il suo sguardo. Ed ecco la sorpresa, il signor Mc Curry è appassionato dell'umano che incontra, mette in luce tutta la dignità che intuisce in una persona. In qualche modo mi ha ricordato alcuni antichi ritratti di Antonello da Messina o dei fiamminghi in generale, in alcune foto ho trovato uno sguardo simile a quello di Doisneau.
Ma la cosa che mi ha colpito di più è che quest'uomo è riuscito a scovare lampi di bellezza nei luoghi più dimenticati del mondo.
Cosa mi ha insegnato?
Che per vedere la bellezza occorre essere curiosi e coinvolgersi con la realtà che hai davanti, fosse anche la cucina di casa tua... bellissimo!
se fate 'clic' con il mouse sopra i nomi dei fotografi e degli artisti dovreste collegarvi ai loro siti, così potete giudicare con i vostri occhi.
ciao ciao
La notte dei segreti 5

“Qui c’è qualcosa di strano, dentro o fuori di me” si disse. “Ma proprio perchè è strano io ci devo andare a fondo!” concluse decisa.
Si alzò dal marciapiede, afferrò con impeto la cartella e si avviò a scuola.
Entrò appena in tempo per sentire la campanella che annunciava l’inizio delle lezioni. Guardandosi intorno un po’ affannata, si accorse che tutti i bambini si erano messi in fila in silenzio davanti alle porte delle rispettive aule. Non volava una mosca e, cosa ancor più strana, neanche una maestra trafelata nel corridoio.
Fiammetta sentì come un rosicchiare nello stomaco, deglutì diverse volte perchè la lingua le si stava seccando in bocca. Ma tutto sommato si comportò bene, era come giocare agli investigatori: “dottor Watson non si preoccupi! Fiammetta risolverà il caso”.
Si, facile a dirsi, ma intanto si sentiva le gambe di gelatina. Comunque, con calma, si tolse giacca, guanti e cappello e prese posto in fila dietro Anna.
Avrebbe voluto saltarle al collo e raccontarele tutto, era la sua migliore amica, ma qualcosa nel suo atteggiamento la frenò. Sembrava come una bambola automatica, come tutti gli altri, seria in viso e con lo sguardo fisso verso la porta.
Fu questione di istanti, poi uscì la maestra, che con pochi e meccanici gesti, senza dire una parola, assegnò i posti ai bambini.
Fiammetta azzardò un “buon giorno signorina Marta”... non l’ avesse mai fatto! Venti paia di occhi puntarono dritti verso di lei, e quelli della maestra, di solito buoni e rassicuranti, ora sembravano fatti come di ghiaccio.
Le prime ore di quella mattina furono un supplizio, in compenso le altre finirono per essere un vero disastro.
Nel cervello di Fiammetta un voce gridava “ma oggi è Natale! E’ Natale e siamo a scuola!” Potete ben comprendere che in queste condizioni una povera bambina, che si è svegliata con tutta la bellissima eccitazione della mattina di Natale, e si vede improvvisamente catapultata a scuola, non può, proprio non può stare attenta alle lezioni!
Così fu per lei; e mano a mano che i minuti passavano il suo stato d’animo, salendo dallo stomaco e passando per la gola iniziò ad inondare la sua faccia.
Il gendarme che le stava di fronte e che una volta era la sua cara maestra se ne accorse:
“Fiammetta, per favore leggi tu ora”
“Si...dunque...ehm”
“Non dirmi che hai perso il segno! Vai avanti tu Gioele”
E Gioele, guarda caso, aveva il segno e... accidenti leggeva!
Fiammetta si voltò, “Ehi! Da quando Gioele si è accorto che le parole si possono anche scrivere e leggere?” cercò di fare la spiritosa con Anna.
Ma dalla sua amica neanche uno sguardo, e questa fu la cosa che le fece più male dentro, più di un dispetto, più di uno schiaffo, più di uno sgambetto: essere lasciata sola da qualcuno a cui vuoi bene!
“Mi spiace Fiammetta che tu ti comporti così questa mattina, cosa è successo? Ti sei dimenticata il regolamento?”
“E dagli con queste regole! Ma cosa vi è preso a tutti oggi? Non vi ricordate più del Natale? Non vi ricordate più dell’amicizia? Non vi ricordate più dei giochi?”
Silenzio. Ma un silenzio pesante come la cartella che porti a casa l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, pesante come il tavolo di marmo di Carlo il macellaio, pesante come... lo sguardo della maestra sopra di lei.
“Signorina Fiammetta, un comportamento simile non è ammesso dal regolamento della nostra scuola, perciò ora sono costretta a chiederle di venire con me nell’ufficio della direttrice”
Questo era veramente il colmo, sgridata senza sapere perchè! Sono quelle cose che ti spingono a darti dei pizzicotti per due ragioni: primo perchè devi capire se abiti ancora in un mondo reale, secondo perchè così hai le mani impegnate e non picchi chi ti sta davanti, peggiorando così la situazione.
La bambina si rassegnò a seguire la maestra fino alla porta della direzione.
“Aspettami qui, parlo con la direttrice poi ti chiamiamo”
L’attesa non fu lunga, ma per Fiammetta parve interminabile. Ad un tratto la porta si aprì e fu fatta entrare.
(continua)
grazie se avete avuto la pazienza di leggere fino qui, vi prometto che la prossima puntata sarà l'ultima ... mi sta diventando un romanzo d'appendice!
Ciao ciao
Suggerimenti per la lettura

Oggi incomincio l'angolo del libro... chissà se riuscirò ad essere fedele?
Ho due bellissimi titoli da suggerire. Veramente uno me l'ha consigliato Valentina, che dall'alto dei suoi otto anni ha certamente uno sguardo più limpido del mio; il libro si intitola "I sentimenti dei bambini. Spremuta di poesie in agrodolce." di Janna Carioli (Mondadori).
Ieri mattina, dopo averlo preso in mano per una scorsa veloce non riuscivo più a staccarmene... vi immaginate leggere una poesia dopo l'altra ad un uditorio di bambini appena tornati dalle vacanze? Bè... l'abbiamo letto quasi tutto, ed alla fine di ogni poesia un bosco di mani alzate per dire qualcosa di sè e dei propri sentimenti. Grazie Valentina, ci hai fatto un magnifico regalo!
Di Janna Carioli purtroppo non so molto se non che scrive in modo lieve, vivace e accattivante. Poi so che è autrice di varie trasmissioni televisive tra cui la Melevisione. Ma in rete si troverà senz'altro qualche notizia più approfondita.

Il secondo libro l'ho scoperto andando per librerie. Veramente costa un sacco di soldi per le mie povere tasche, ma per fortuna ci sono le biblioteche; anche se, e chi ama i libri lo sa bene, un bel libro non ha prezzo, magari mi deciderò a comprarlo.
Bando alle ciance... il titolo:"Scintille e piroette un libro sulle parole " di Ann e Paul Rand (Edizioni Corraini)
La prima edizione è del 1957 . E' più vecchio di me! Ma sembra un libro appena nato. E' un poema per i piccoli ma che diverte anche i grandi. Rende ragione del suo titolo, ci porta nel parco giochi a scivolare, saltare, piroettare con le parole.
Insomma, sono saltate fuori dai quaderni, dai libri e dai giornali dove sempre le costringiamo ed eccole diventare dei giocattoli, degli oggetti che possiamo conoscere e usare.
La grammatica non ci deve spaventare... incomincia come un gioco!
Le illustrazioni sono come il giardino, lo scivolo, la giostra, il cortile per queste scorribande. Insomma un bel libro allegro.
Anche di questi autori so poco. Sono marito e moglie, lei scrittrice e lui designer illustratore, allievo di George Grosz (espressionismo tedesco).
Sicuramente gli esperti diranno che ho scoperto l'acqua calda perchè pare sia un classico della letteratura per bambini. Comunque anche se tardi, sono contenta di averlo scovato.
Ciao ciao!
la festa delle storie

Una piccola idea, spero divertente, per giocare con le storie
Vediamo se sono brava a spiegarmi:
1) Scegli il personaggio di un libro che ti è piaciuto tantissimo, trova le sue caratteristiche più importanti o quelle che ti hanno colpito di più -- abbigliamento, oggetti particolari, un certo modo di parlare, manie, comportamento... eccetera -- e cerca di assomigliargli. La cosa migliore è iniziare dal travestimento. Così abbigliato arriverai alla festa, se vuoi puoi anche tenere segreta la tua identità, gli altri dovranno cercare di indovinar-TI.
2) leggi un libro a scelta tra questi due:
Rover salva il Natale di Roddy Doyle (Salani)
Il volo delle rondini di G. Pizzol (Fatatrac)
In base alla scelta del libro il gruppo che gioca sarà diviso in due squadre, ogni squadra dovrà rispondere a domande che riguardano la storia letta.
Ovviamente la squadra che risponde a più domande vincerà.... cosa? Lo stabilisce il capo!
3) porta alla festa un libro da cui non ti dispiace troppo distaccarti e... un sacchetto di caramelle.
Dovrai mettere il libro all'asta, chi vorrà aggiudicarselo dovrà pagare in.... caramelle!
Se vorrai guadagnare tante caramelle dovrai rendere affascinante il tuo libro, dovrai raccontarlo facendoci venire voglia di leggerlo... perciò preparati a parlarne bene per "ingolosire" il tuo pubblico. Se vuoi puoi prepararti degli appunti, ma non ti consiglio di leggere soltanto.
E il tuo sacchetto di caramelle a cosa serve?
Ma a comprare all'asta il libro di un altro!!
Tutto questo noi lo facciamo a Carnevale, perciò abbiamo circa un mese per organizzarci e, ricordati, il bello di una festa inizia dai preparativi!!
ciao ciao!
UNA ROSA DALL'AFRICA!

Vorrei tanto farvi conoscere una persona, mi rendo conto che tutta l'immensa rete internet non vale un istante in compagnia di un amico in carne ed ossa! Però ci provo.
Ho un' amica in Uganda, è un'infermiera di Kampala che lavora con i malati di aids, raccoglie (nel vero senso della parola) e cura i bambini orfani. In questo video la carissima Rose racconta un pezzettino del suo lavoro, lo stesso video è in due versioni: inglese e italiano. Nell'immagine a fianco ecco le collane che confezionano le donne dell' International Meeting Point, sono fatte di carta, ma resistenti, coloratissime, e di tutte le misure.
Per chi fosse interessato ad approfondire questa esperienza può cercare qui informazioni per il video "Greater" di Emmanuel Exitu, documentario pluripremiato ricco di particolari sulla vita di Rose e dei suoi amici.
E questa non è una favola, ma una storia proprio vera.
La notte dei segreti 4

LA MATTINA ARRIVO’ QUASI IMPROVVISA, IL SOLE GIOCANDO CON LA NEVE DIEDE UNA BELLA SCOSSA A FIAMMETTA APPENA QUESTA SI AZZARDO’ A FARE CAPOLINO DALLE COPERTE:
“SVEGLIA PIGRONA! SVEGLIA!”
ALLA VOCE DELLA LUCE FECE ECO QUELLA ALTRETTANTO SONORA DELLA NONNA CHE GIA’ SPADELLAVA IN CUCINA
“FORZA FIAMMETTA, DAI CHE ARRIVERAI TARDI A SCUOLA, CON LA NEVE POI DEVI PARTIRE PRIMA PER ARRIVARE IN TEMPO!”
“A SCUOLA?! MA NONNA NON TI RICORDI CHE E’ NATALE, SIAMO IN VACANZA!” PROTESTO’ LA BAMBINA GIRANDOSI DALL’ ALTRA PARTE E CACCIANDOSI SOTTO LE COLTRI CON UN GESTO DEFINITIVO.
ORRORE! COS’E’ QUESTO FREDDO IMPROVVISO? CHI LE AVEVA TOLTO LE COPERTE?! “NON DIRE SCIOCCHEZZE E NON INVENTARTI PAROLE CHE NON ESISTONO. SALTA GIU’ DAL LETTO E VAI A PREPARARTI, COSA SUCCEDE NON TI RICORDI PIU’ LE REGOLE?”
LA NONNA AVEVA UN TONO CHE NON AMMETTEVA REPLICHE. FIAMMETTA, A MALINCUORE SI MISE A SEDERE STROPICCIANDOSI GLI OCCHI; POI GUARDO’ LA NONNA, DECISA, PUR SE DAVVERO ASSONNATA, A CERCARE UNA SPIEGAZIONE DI QUESTA STRANEZZA IMPROVVISA. MA CON GRANDE STUPORE SCOPRI’ CHE LA NONNA LA OSSERVAVA PREOCCUPATA.
L’AVEVA GUARDATA COSI’ SOLO QUELLA VOLTA CHE S’ERA PRESA UN FEBBRONE DA CAVALLO.
“SENTI NONNA NON SONO MICA MALATA, STO BENE. NON TI PREOCCUPARE”
“ALLORA SE NON SEI MALATA NON FARMI PRENDERE SPAVENTI E FILA A FARE IL TUO DOVERE, ALTRIMENTI VERRANNO GLI ISPETTORI”
LA NONNA DOVEVA AVER DORMITO MALE, PARLAVA STRANISSIMO. PER IL MOMENTO LA BIMBA DECISE CHE NON ERA IL CASO DI CONTRADDIRLA, TUTTAVIA VOLEVA VEDERCI CHIARO. SI INFILO’ LE PANTOFOLE E CORSE A PREPARARSI.
ENTRO’ IN BAGNO: “ACCIPICCHIA COME TUTTO E’ IN ORDINE STAMATTINA. IN QUESTA CASA NON C’E’ UN FILO FUORI POSTO, SEMBRA L’AMBULATORIO DELLA DOTTORESSA FILETTINI. LA NONNA DEVE AVER LAVORATO SODO IERI SERA!”
SI VESTI’ CON COMODO E SI SEDETTE A FARE COLAZIONE.
“MA COSA TI SUCCEDE OGGI SIGNORINA! OGGI E’ LUNEDI’!”
“SI NONNA, OGGI E’ LUNEDI’, E...” AVREBBE VOLUTO AGGIUNGERE “E CON QUESTO?” MA NON LO FECE PERCHE’ IN QUALCHE MODO INTUI’ CHE QUESTO AVREBBE MOLTO PREOCCUPATO LA SUA CARA NONNA.
“E DOVRESTI SAPERE MEGLIO DI ME CHE AL LUNEDI’ I VESTITI SONO GIALLI”
“SCUSA NONNA, MA ... NON CAPISCO, CHI VUOLE CHE MI VESTA DI GIALLO?”
“MA LE REGOLE BAMBINA MIA, LE REGOLE! OH SANTO CIELO! COSA NE SARA’ DI NOI?” FIAMMETTA NON REPLICO’, INIZIO’ INVECE A PREOCCUPARSI DAVVERO. TORNO’ IN CAMERA PENSANDO DI INDOSSARE I PRIMI INDUMENTI GIALLI CHE AVESSE TROVATO; MA NELL’ARMADIO, BEN DISPOSTI SULLE GRUCCE, VIDE UNA FILA DI COMPLETI ORDINATI PER COLORE, PER DI PIU’ OGNUNO CONTRASSEGNATO DA UN CARTELLINO SU CUI ERA SCRITTO UN GIORNO DELLA SETTIMANA. E SU QUELLO GIALLO, INDOVINATE... ERA PROPRIO SCRITTO “LUNEDI’”.
“OH! SANTA CARAMELLA! MA COSA STA SUCCEDENDO STAMATTINA?” “APPENA ESCO VADO DALLA DOTTORESSA FILETTINI, VUOI VEDERE CHE LA NONNA E’ MALATA DAVVERO!”
SI VESTI’ IN FRETTA, PRESE LA CARTELLA E USCENDO SALUTO’ LA NONNA CON ARIA INDIFFERENTE:
“CI VEDIAMO PER PRANZO”
“CIAO CARA, SALUTA LA MAESTRA!” RISPOSE LA NONNA DALLA SUA CAMERA.
CERTO CHE LA NEVE SOTTO IL SOLE METTEVA ALLEGRIA.
FIAMMETTA SI AVVIO’ VERSO L’AMBULATORIO SPERANDO CHE LA SITUAZIONE NON FOSSE MOLTO GRAVE, COMUNQUE LA DOTTORESSA L’AVREBBE CERTAMENTE AIUTATA COME AVEVA FATTO GIA’ ALTRE VOLTE.
PRESE A CAMMINARE DI BUONA LENA PERCHE’ SAPEVA CHE CON LA NEVE ALTA AVREBBE TROVATO GRAN DIFFICOLTA’ A MUOVERSI PER LE STRADE. TUTTO AD UN TRATTO PERO’ SI ACCORSE CHE IL TRAFFICO MATTUTINO SCORREVA FLUIDO, SENZA INTOPPI, NESSUNO CHE BRONTOLASSE, NESSUNA FASTIDIOSA FANGHIGLIA PER TERRA; ANZI, VIE E MARCIAPIEDI ERANO PERFETTAMENTE PULITI, MENTRE LA NEVE ERA GIA’ STATA RACCOLTA ORDINATAMENTE NEGLI ANGOLI.
I VICINI LA SALUTAVANO ALLEGRAMENTE, E... OH NO! ERANO TUTTI VESTITI DI GIALLO!
CI MANCAVA SOLO QUELL’ANTIPATICO DI GIOELE! IL RAGAZZETTO LE SI AVVICINO’ D’IMPROVVISO: “EHI! FIAMMETTA, FACCIAMO INSIEME LA STRADA PER ANDARE A SCUOLA?”
“SENTI GIOELE, NON PRENDERMI IN GIRO ACCIDENTI! HO DA FARE, NON FARMI PERDERE TEMPO”
“MA CHE TI PRENDE AMICA. COME SEI STRANA!” LO VIDE ALLONTANARSI SALTELLANDO, SEMBRAVA UN ROSPETTO GIALLO. NO, NON L'AVEVA PROPRIO MAI SOPPORTATO!
ACCIDENTI PERO’! VIDE MOLTI ALTRI SUOI COMPAGNI CHE, CON LA CARTELLA SULLE SPALLE ERANO DIRETTI VERSO LA SCUOLA: “MA RAGAZZI E’ NATALE! NA- TA -LE. FESTA, VACANZE, REGALI, DOLCI, MAL DI PANCIA, CAPRICCI, DIVERTIMENTO, GIOCHI! CHE SUCCEDE?”
LA BAMBINA EBBE UN ATTIMO DI SMARRIMENTO, SI SEDETTE SUL MARCIAPIEDE, APPOGGIO’ LA CARTELLA SULLE GINOCCHIA, I GOMITI SULLA CARTELLA, IL MENTO SULLE MANI E... INIZIO’ A PENSARE.
(continua)
la notte dei segreti 3

AVEVA LASCIATO LA TAZZA SUL DAVANZALE, IL LATTE AVANZATO DOVEVA ESSERSI ORMAI RAFFREDDATO, EPPURE NE USCIVA ANCORA UN FILO DI FUMO CHE APPANNAVA LEGGERMENTE IL VETRO DELLA FINESTRA.
MA... NO ERA QUALCOSA, O MEGLIO, QUALCUNO DA FUORI CHE SBIRCIAVA DENTRO, POSSIBILE CHE IL GATTO FOSSE USCITO DI NUOVO?
“BRR.. CHE FREDDO!”
“NONNA, PERCHE’ APRI LA FINESTRA A QUEST’ORA DI NOTTE?”
“SHHH, NON BRONTOLARE, BAMBINA INFAGOTTATA! NON SONO LA NONNA, E IMPARA A CHIUDERE MEGLIO LE FINESTRE!”
“CHI SEI?”
FIAMMETTA SI RIZZO’ A SEDERE, MA NON VIDE NESSUNO, TRANNE LA DONDOLANTE CODA DEL GATTO CHE, COME UN TELESCOPIO, SPUNTAVA DAL MARE DELLE COPERTE.
“ADESSO NON SPAVENTARTI FIFONA, SONO SOLO IL TUO AMICO PELOSO E FREDDOLOSO, FAMMI UN PO’ DI POSTO SULLA TUA MORBIDA TRAPUNTA E TI SVELERO’ UN SEGRETO!”
“MATTO DI UN MICIONE, VUOI FARTI COCCOLARE ANCHE NEI MIEI SOGNI, VERO?!”. IN VERITA’ SI ERA SPAVENTATA DAVVERO, MA SOLO POCO POCO, E NON LE SAREBBE PIACIUTO FARLO NOTARE AL SUO AMICO.
RIDENDO, PRESE IN BRACCIO IL GATTO E NOTO’ CHE IL SUO PELO ERA BAGNATO E LE ZAMPINE FREDDE:
“DOVE SEI STATO, VAGABONDO?”
“DOVEVO FARE IL GIOCO DELLE IMPRONTE”
“CIOE’?”
“NON SAI CHE PORTA FORTUNA ESSERE I PRIMI A LASCIARE LE IMPRONTE SULLA NEVE INTATTA?” COSI’ DICENDO SI LECCO’ UNA ZAMPA.
INTANTO I SUOI OCCHI SORNIONI BRILLAVANO NEL BUIO ASPETTANDO NON SI SA CHE.
“ALLORA, NON AVEVI QUALCHE COSA DA DIRMI?” DOMANDO’ FIAMMETTA
“CARA, CARISSIMA, PICCOLISSIMA PADRONCINA, MI E’ STATO DETTO DI SVELARTI UN SEGRETO... SEMPRE CHE TU LO VOGLIA SENTIRE... MIAOO”
“IO SO BENE CHE I GATTI NON PARLANO, PERCIO’ ANCHE TU SEI UN SOGNO, MA STANOTTE HO DECISO DI LASCIAR CORRERE, PERCIO’ VAI FINO IN FONDO”
“ALLORA IL SEGRETO TI DIRO’ SUL SERIO: CUSTODISCI NEL CUORE IL TUO VERO DESIDERIO”
DETTO CIO’ IL GATTO SI ACCIAMBELLO’ AI PIEDI DEL LETTO E PRESE A FARE LE FUSA, COME TUTTI I GATTI NON PARLANTI DELLA TERRA.
“GIA’, COME SE FOSSE FACILE” PENSO’ TRA SE’ LA BAMBINA
“IO DI DESIDERI NE HO TANTI, MA VAI A PESCARE QUELLO VERO!”
(continua)
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