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Libertà
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gloria


Sarò breve.
Mio padre e mia madre hanno tirato la cinghia per farmi studiare. Risparmiavano il centesimo sulle loro scarpe e sul cappotto ma dicevano che io dovevo andare a scuola perchè l'ignoranza è la fame peggiore, la maleducazione la più nera povertà.
Questo era il ragionamento di persone semplici.
Stanno girando voci che nella scuola italiana non sarà più insegnata la storia dell'arte perchè....non ci sono soldi. Spero con tutto il cuore che sia una balla.
Ma anche se fosse, non è che senza questa notizia saremmo messi poi tanto bene qui dalle parti della scuola italiana.
Adesso voglio fare una sola domanda, una soltanto ai Soloni del mio tempo, quelli che dovrebbero traghettarci in questa palude chiamata crisi.
E non parlo solo a quelli seduti in parlamento, ma anche a chi sta dietro le scrivanie delle redazioni, a quelli che parlano alla tv un giorno si e l'altro ancora, a tutti quelli provvisti di megafono e ai loro editori compiacenti, quelli che salgono sul palcoscenico ad insegnarci come si sta al mondo: in quale considerazione tenete l'educazione del nostro popolo? In che misura investite sulla scuola?
Quali sono le vostre scelte? L'auto per tutti o per ognuno un cervello in grado di ragionare? Panem et circenses oppure libri e conoscenza?
Insomma: libertà o schiavitù?
Ma poi non scandalizzatevi se qualche idiota pratica lo sport osceno dei libri al falò... sarebbero degni figli vostri.
Non scomodatevi a rispondere...lo capirò dalle vostre azioni...sono in grado di ragionare, i miei hanno tirato la cinghia perchè qualcuno mi abituasse ad usare un minimo occhi e cervello.
scarpine
Bisogna rileggere 'Il mago di Oz' insieme ai bambini per capire che la prova è già frutto.
Un'altra donna... altre scarpette.
Dona Prouheze che conosce la propria fragilità, che, disarmata, teme la propria passione.
Non è una bambina facile alla fiducia, la sua strada non è fatta di mattoni d'oro. E' il terreno accidentato della tentazione. Per camminare sulla lama affilata dell'amore per un uomo, che non può dire suo, decide che è meglio togliersele quelle scarpe. Assurdo? No, atto più fiducioso di quello di una bambina, più coraggioso perchè non è facile né spontaneo, è la voce di tutta la fragilità. Realisticamente l'unica che ha possibilità di essere udita. Così la scarpina di raso rimane ai piedi della Madonna.
Strana donna la Madonna! Pare si compiaccia di più dei suoi fragili fragili figli, quelli macchiati dalle passioni assecondate, tormentati dalle tentazioni brucianti... che non dei suoi meravigliosi Santi.
Già, ma anche i Santi avevano il loro bel campionario di passioni e tentazioni... qualcuna addirittura da guinnes dei primati!
Bisogna rileggere 'La scarpina di raso' di Paul Claudel, per capire che la tentazione non ci divide dal bene, quasi quasi è come la strada d'oro di Dorothy!
...poi le belle scarpette servono anche per andare a ballare... ne voglio comprare un paio...
ciao ciao
Elogio alla Sicilia
E' inutile che io parli di Camilleri, perchè sa parlare perfettamente da sè, ma leggendo questo suo gustosissimo racconto ho risentito l'atmosfera e rivisto la gente di un luogo che mi sono accorta di amare, la Sicilia.
Non l'ho vista tante volte, ma ogni volta è stata un'esperienza totale. Non è la solita e noiosa differenza tra nord e sud, balle! E' incontare qualcuno che credi totalmente scoperto e, solo dopo, ti accorgi che con gentile ironia ti ha svelato unicamente ciò che ti era permesso. Nobiltà antica e distacco senza averne l'aria. La Sicilia è una signora che butta in mare le sue perle per farne isole di fuoco, perchè sa che può ottenere di più con la sua bellezza. La Sicilia è un colpo al cuore quando incontri l'ombra di un giardino orientale tra l'arsura di case popolari. La Sicilia è addentare con lo sguardo lo zucchero croccante di un mosaico, dimenticandoti gli occhi tra l'oro e i lapislazzuli di Monreale. E' trovarti a vestire i panni del divino ospite raccontato da Omero, e scoprire che qui è una cosa seria anche in un retrobottega. La Sicilia è tante cose che non so e che mi piacerebbe scoprire. La Sicilia è quella gentile autoironia e facondia di Marina che mi regala libri e mi insegna a parlare siciliano.
grazie amica!
ciao ciao
Gian Burrasca

Insomma, dopo questo pistolotto adesso vi dico che stiamo leggendo proprio "Gianburrasca", e sono rimasta perplessa, io l'ho letto a otto/nove anni e.... lo capivo, qualcuno ieri mi ha detto "ma nooo, è troppo difficile per i bambini di terza!!!" Compresi i tre punti esclamativi lì, sulla faccia.
Io dico che dell'intelligenza dei miei marmocchietti mi fido, ci sono parole antiche? Mbè?! Che noi forse capiamo tutto di quello che leggiamo? Tutto tutto senza fare un po' di fatica? Diamine, un po' di fatica non fa male.
"Maestra cosa vuol dire mustacchi?"
"Sono i baffi, Marco."
Ma vuoi mettere la parola baffi con la parola MUSTACCHI? Che appena la pronunci ti viene fuori la caricatura?
"E la caramella?"
"Non è quella alla menta, Luca, è l'occhialino che mettevano una volta, per darsi un tono, così....." e gli fai il mimo, se ti riesce, e se no... si ride di più.
E quello alla televisione? Che mi dite delle musiche di Nino Rota? Quello che faceva le colonne sonore a Fellini. La regia di Lina Wertmuller, e gli attori?
Non so cosa ci sia adesso per i bambini alla tv, francamente non ce l'ho e non avrei il tempo di vederla, mi chiedo però, senza malizia ma con vera curiosità, se sia rimasta a questo livello, per bambini o per adulti.
Allora leggiamoci Gianburrasca, non sarà un libro eccelso, ma molto meglio di certe pappine insipide, e a ben vedere oggi comprendo di più il povero babbo che non la piccola peste, ma forse è questione d'età...
Comunque eccolo qui

Suggerimenti per la lettura

Oggi incomincio l'angolo del libro... chissà se riuscirò ad essere fedele?
Ho due bellissimi titoli da suggerire. Veramente uno me l'ha consigliato Valentina, che dall'alto dei suoi otto anni ha certamente uno sguardo più limpido del mio; il libro si intitola "I sentimenti dei bambini. Spremuta di poesie in agrodolce." di Janna Carioli (Mondadori).
Ieri mattina, dopo averlo preso in mano per una scorsa veloce non riuscivo più a staccarmene... vi immaginate leggere una poesia dopo l'altra ad un uditorio di bambini appena tornati dalle vacanze? Bè... l'abbiamo letto quasi tutto, ed alla fine di ogni poesia un bosco di mani alzate per dire qualcosa di sè e dei propri sentimenti. Grazie Valentina, ci hai fatto un magnifico regalo!
Di Janna Carioli purtroppo non so molto se non che scrive in modo lieve, vivace e accattivante. Poi so che è autrice di varie trasmissioni televisive tra cui la Melevisione. Ma in rete si troverà senz'altro qualche notizia più approfondita.

Il secondo libro l'ho scoperto andando per librerie. Veramente costa un sacco di soldi per le mie povere tasche, ma per fortuna ci sono le biblioteche; anche se, e chi ama i libri lo sa bene, un bel libro non ha prezzo, magari mi deciderò a comprarlo.
Bando alle ciance... il titolo:"Scintille e piroette un libro sulle parole " di Ann e Paul Rand (Edizioni Corraini)
La prima edizione è del 1957 . E' più vecchio di me! Ma sembra un libro appena nato. E' un poema per i piccoli ma che diverte anche i grandi. Rende ragione del suo titolo, ci porta nel parco giochi a scivolare, saltare, piroettare con le parole.
Insomma, sono saltate fuori dai quaderni, dai libri e dai giornali dove sempre le costringiamo ed eccole diventare dei giocattoli, degli oggetti che possiamo conoscere e usare.
La grammatica non ci deve spaventare... incomincia come un gioco!
Le illustrazioni sono come il giardino, lo scivolo, la giostra, il cortile per queste scorribande. Insomma un bel libro allegro.
Anche di questi autori so poco. Sono marito e moglie, lei scrittrice e lui designer illustratore, allievo di George Grosz (espressionismo tedesco).
Sicuramente gli esperti diranno che ho scoperto l'acqua calda perchè pare sia un classico della letteratura per bambini. Comunque anche se tardi, sono contenta di averlo scovato.
Ciao ciao!
la festa delle storie

Una piccola idea, spero divertente, per giocare con le storie
Vediamo se sono brava a spiegarmi:
1) Scegli il personaggio di un libro che ti è piaciuto tantissimo, trova le sue caratteristiche più importanti o quelle che ti hanno colpito di più -- abbigliamento, oggetti particolari, un certo modo di parlare, manie, comportamento... eccetera -- e cerca di assomigliargli. La cosa migliore è iniziare dal travestimento. Così abbigliato arriverai alla festa, se vuoi puoi anche tenere segreta la tua identità, gli altri dovranno cercare di indovinar-TI.
2) leggi un libro a scelta tra questi due:
Rover salva il Natale di Roddy Doyle (Salani)
Il volo delle rondini di G. Pizzol (Fatatrac)
In base alla scelta del libro il gruppo che gioca sarà diviso in due squadre, ogni squadra dovrà rispondere a domande che riguardano la storia letta.
Ovviamente la squadra che risponde a più domande vincerà.... cosa? Lo stabilisce il capo!
3) porta alla festa un libro da cui non ti dispiace troppo distaccarti e... un sacchetto di caramelle.
Dovrai mettere il libro all'asta, chi vorrà aggiudicarselo dovrà pagare in.... caramelle!
Se vorrai guadagnare tante caramelle dovrai rendere affascinante il tuo libro, dovrai raccontarlo facendoci venire voglia di leggerlo... perciò preparati a parlarne bene per "ingolosire" il tuo pubblico. Se vuoi puoi prepararti degli appunti, ma non ti consiglio di leggere soltanto.
E il tuo sacchetto di caramelle a cosa serve?
Ma a comprare all'asta il libro di un altro!!
Tutto questo noi lo facciamo a Carnevale, perciò abbiamo circa un mese per organizzarci e, ricordati, il bello di una festa inizia dai preparativi!!
ciao ciao!
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