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cosa 'fa' un maestro

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Questa mattina studiavo geometria. Fra un biscotto e l'altro: il punto, la retta e compagnia bella.
"Ehi! ma una maestra 'ste cose non dovrebbe già saperle?"
Ecco. A parte il fatto che ogni volta che sento questa musica mi viene voglia di spegnere lo strumento...devo dire che io veramente non sono mai troppo sicura di quello che so, nel senso che.... "non si è mai finito di imparare".
E dopo questa pietra miliare della saggezza popolare, riprendiamo il filo, no, la retta.
Geometria dicevo, ma avrebbe potuto anche essere il passato dei verbi, la caduta dell'impero romano o la ricetta della pasta alla carbonara. Alla fine, proprio lì, quando hai finito di leggere, quando sei tranquillo perchè hai capito, quando sapresti rifare i passaggi senza rileggere....quando hai studiato insomma...insomma lì si comincia davvero. Lì inizia una delle cose più belle del mio mestiere, inizia con una domanda: "...e adesso come lo faccio capire ai pargoli?".
Potrebbe esserci una soluzione: spiegazione, trascrizione esercizi, compiti, interrogazione.
Ok come dire: noia!
In fondo insegnare è un po' come cucinare: puoi farti un giro veloce al supermercato, riempire il carrello di  "salti in padella" e precotti e una volta a casa infilare tutto nel microonde, oppure...
Oppure girare tra i banchi di frutta e verdura del mercato, guardare, annusare, toccare, scegliere perchè devi preparare qualcosa di unico in cui fanno festa tutti i sensi.
Il problema non è la fatica, il problema è davvero il godimento!
Allora come la spiego la retta ai bimbi? No, non posso dare una definizione precotta in padella....gliela devo cucinare in modo che gli vada giù cantando, e mentre sono lì tra pentole e fuochi matematici le mie papille razionali sudano e si divertono.
In-segnare...in-dicare...dare una direzione a gambette che hanno voglia di correre.

Il segmento come "il percorso più breve che collega due punti P e Q nel piano euclideo" a un bambino fa lo stesso effetto di un piatto di zucchine bollite e insipide, occorre che i segmenti diventino un bel piatto di spaghetti da risucchiare e sbavarsi il mento...roba che si mangia con gusto...roba che si può prendere e pasticciare nel piatto, e anche mangiare con le mani se occorre. Le buone maniere le impariamo dopo.

"Allora bambini, qual è la strada più corta tra casa e scuola? Andiamo a fare un giro che poi lo segniamo sulla cartina"

Cosa fa di un maestro un maestro? La cucina casalinga.



Ecco la nostra classe astronave

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Non si chiama Enterprise ma ci trasporta lo stesso nelle nostre avventure quotidiane: è la nostra aula.
Un po' di disordine come da manuale. Qui la postazione del capitano Kirk:
alle spalle la mappa moolto ipotetica del cielo con, nell'ordine, involucri di gelato disidratato da astronauta (non cola e non si spiaccica  ma noi abbiamo deciso che ci piace di più quello sulla terra), immagini di oggetti celesti, parole d'ordine e massime per motivare l'equipaggio. Dietro il mappamondo la bandiera della pace di Sara, casomai incontrassimo extraterrestri un po' bellicosi. (doppio clic sulle immagini per vederle ingrandite e.... poter leggere)

A sinistra: il modellino che riproduce quasi fedelmente la mitica Apollo 11, l'astronave che per prima ha portato l'uomo sulla luna.                                             A destra: qui raccogliamo le stelle conquistate sul nostro cammino
ogni vera domanda....
...attende una risposta

 L'equipaggio al lavoro. Ripresi di spalle perchè la nostra è una missione Top Secret, la loro identità non può essere svelata pubblicamente! A destra:  due immagini del cielo del nostro Leonardo, degno omonimo del grande da Vinci.





  saluti spaziali dalla nostra "missione avventura III A"

ciao ciao!

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