Per-dono
Una lama di luce taglia un angolo di spazio in alto a destra. La luce di Caravaggio è il segno della Grazia, giusto?
Qui è una luce discreta, quasi un ritirarsi in silenzio dopo la lotta e i pianti. 'Se ti abbracciassi ti ucciderei di troppo amore'... come è più grande l'amore quando a volte si ritrae, trattiene l'impeto, si mette in disparte in silenzio.
Ma gli occhi non li toglie da lei, vigila sulla sua rinnovata creatura. Resta in piedi a guardarla, a vegliare gli ultimi sussulti del pianto... quanto avrà singhiozzato questa povera ragazza prima di cedere all'evidenza!
E cedere vuol dire proprio mollare la presa, lasciare tutto quello che pensi ti sostenga, che pensi sia tuo di diritto, il luccicare dei tuoi gioielli, la morbidezza delle vesti, la tua casa, le tue infatuazioni, il tuo nome, le tue faccende... tutto.
La prospettiva rimpicciolisce l'immagine ma non la annulla, sottolinea solo la sua povertà non cancella la sua dignità. Ora Maddalena è più bella, non ha più difese, non paraventi di vergogna. Ora sa di essere veramente e definitivamente amata, e non perchè si è dimenticata della sua vita passata... anzi, più se ne ricorda più sale la marea della gratitudine e della pace. Proprio lì dove erano rabbia e vergogna, buio e vuoto, lì ora lei vive di gratitudine.
La testa reclinata sulla spalla, il caldo colore dei capelli, la fisionomia... ricordano un altro quadro, un altro personaggio, e non solo perchè Caravaggio ritrae la stessa modella: 'Riposo durante la fuga in Egitto' Maria si appoggia, stanca, al suo bambino. E' lo stesso abbandono, lo stesso sospiro e, se guardo bene, mi accorgo che non è proprio la mamma che regge il figlio, ma il Figlio che sostiene questa povera umanità stanca e fragile.
E cosa c'è di più fragile di un povero cuore che non sa di essere amato, che mendica un po' di pace e di certezza, che ha sete di uno sguardo di simpatia, di una parola che comprende, di un gesto che sa condividere?
Cosa c'è di più fragile di una umanità che ha bisogno di perdono?
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