imprevisto

O mio babbino caro,
mi piace è bello, bello;
vo'andare in Porta Rossa
a comperar l'anello!
Sì, sì, ci voglio andare!
e se l'amassi indarno,
andrei sul Ponte Vecchio,
ma per buttarmi in Arno!
Mi struggo e mi tormento!
O Dio, vorrei morir!

Babbo, pietà, pietà!
Babbo, pietà, pietà!






(da 'Gianni Schicchi' musica G. Puccini)


Fra pochi giorni verrà ad abitare con me il Mistero. Un padre da accudire come un figlio. Evento inatteso, l'imprevisto bussa alla mia porta. Sarebbe facile compiacersi anche di una simile cosa... ma per eliminare questo pericolo sono stata dotata di una dura cervice e di un carattere piuttosto egoista. Non ho certo la vocazione della crocerossina, mio padre è sempre stato un vero rompiscatole e questo fatto mi rompe diversi piani.... proprio come li romperebbe un figlio inatteso. Un dono mica sempre è ben confezionato, però è sempre qualcuno che ti chiama... almeno voltarsi e rispondere per buona educazione?
Senza contare che la fatica più grande non è la mia. Era così felice di essere a casa sua dopo due mesi di ospedale, e per quanto vicino a sua figlia, in questa casa si sentirà sempre un ospite. Gli anziani hanno bisogno delle loro abitudini come le sponde di un fiume. Ma questa acqua che corre al mare ha gli argini sempre più bassi: ci vuole coraggio per essere vecchi, io non posso fare altro che assistere, nel senso di guardare e imparare.
Ecco allora che questo dono è il Mistero in persona, non so cosa sarà, se sarò capace o no, quante volte al giorno perderò la pazienza, se saprò cogliere le occasioni, so solo una cosa: è per me, ancora una volta, se pur come figlio, mio padre mi genera ancora.
Grazie

1 commento:

Marco Castellani ha detto...

Mamma mia, ma se con tutto questo, se riesci a sentire che è per te... per quanto potrai perdere la pazienza e tutto quello che ti pare... per quanto posso capire, hai tutto, tutto...