improvvisamente... la bellezza
Anni 90, vacanza a Ischia. Pensione, spiaggia. Spiaggia, pensione. Tutto bello, tutto comodo sì, ma dopo tre giorni mi annoio. E che vi devo dire? Ho a disposizione una delle più belle isole del Mediterraneo, il tempo è magnifico, i profumi inebrianti, giallo dei limoni, rosso dei grappoli di peperoncini appesi alle porte, tra cielo e mare tutte le gradazioni del blu... e io devo accontentarmi di duecento metri al giorno tra la spiaggia e il letto della mia stanza? C'è un mondo intorno e io devo dormire e arrostirmi al sole?
Neanche morta!
Lascio volentieri alle altre amiche la sabbia che si appiccica all'olio solare, le urla dei bambini, il pallone che a intervalli regolari ti balza sulla pancia o sulle chiappe a seconda della posizione... e mi prendo l'autobus, comodissimo peraltro, che fa il giro dell'isola.
Salgo, mi siedo e appiccico il naso al finestrino, destinazione? Non so, quando c'è qualcosa che mi piace scendo.
Il piccolo bus costeggia il litorale e poi si addentra verso il centro dell'isola, arrivo ad un punto panoramico, e scendo.
Credo di essere vicino al monte Epomeo, il punto più in alto si raggiunge con l'asinello. Ma io mi fermo. E' un incanto. In lontananza si riconoscono Capri e Procida. Mi siedo su una panchina e incollo gli occhi alla realtà.
Perchè questa è la realtà, è il creato come è uscito dalla testa e dalle mani di Dio in persona. I miei occhi bevono e io sono proprio felice.
La fatica più grossa è staccarsi da quella meraviglia, ma il cuore continua a dire grazie, grazie, grazie... è ritmico.
Riprendo l'autobus. Cavoli, è davvero comodo! E non devi aspettare tanto (grazie, grazie, grazie... bum bum bum).
Si scende. Arriviamo al promontorio di S. Angelo, villaggio super-sciatto-chic. Bambini biondissimi e belli leccati, che urlano esattamente come i figli del mio portinaio, signore fornite di micro-cane, le regine della 'nonchalance', altrimenti detta 'arte di spendere miliardi per un costume da bagno, come se l'avessi trovato all'oviesse'. Signori biancocapelluti con orecchino e coda di cavallo che sorseggiano l'aperitivo e occhieggiano le ragazzine convinti che il mondo intero aveva proprio bisogno del loro fascino.
Insomma varia umanità... mi diverto, ma mi divertirei di più se potessi lanciare una congrua quantità di gavettoni.
Riparto. Forio. Quasi una città. Scendo perchè voglio vedere le vetrine. Mi attorciglio nelle vie, il traffico comincia a stancarmi, giro ancora un po' cercando la fermata del bus, svolto un angolo e.... eccola!
L'ho incontrata! LA Bellezza!
Piazzetta, scalinata, muri bianchissimi contro un cielo di lapislazzuli, a strapiombo su un mare di porcellana: la chiesa del Soccorso. Rimango in mezzo alla strada letteralmente basita, tanto che una macchina deve strombazzare un po' prima che mi sposti. Giuro su quello che volete che non esagero.
Quel posto è una delle cose più belle del mondo.
Ho saputo poi che da lì è anche possibile vedere il raggio verde, un fenomeno ottico creato dal sole al tramonto, una faccenda che ha a che fare con la rifrazione del raggio solare con l'atmosfera, tutta roba che ha spiegazioni scientifiche... che non riescono però a togliere la possibilità dello stupore.
Ecco io penso che quando uno incontra la Bellezza, la incontra così, una sorpresa, un regalo inatteso, la cosa più lontana dalla pretesa... che non può neanche esserne l'opposto.
La chiesetta si chiama 'del soccorso' con chiaro riferimento al pericolo del mare per questa gente che di mare ci vive, ma anche nel mare ci è morta.
Comunque nessuno mi toglie dalla testa che Soccorso è anche perchè la Bellezza è il conforto degli uomini, l'aiuto per affrontare le durezze della vita, il balsamo e il riposo tra le onde di questo mare che dobbiamo attraversare, non ti risolve i problemi ma è il tocco di una presenza che vuole stare al tuo fianco, è come la carezza di un amico.
Quando incontri una cosa bella succede che ti commuovi e il cuore ha questo ritmo grazie grazie grazie..bum bum bum.
Ciao ciao
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