Albertino
E la suprema punizione della maestra? 'Gira il fiocco dietro la schiena!'... il marchio dell'infamia!
E il profumo della scuola te lo ricordi? Sapeva di gesso e di matite nuove... non ci sono più scuole profumate così... e sì che ne ho girate tante!
Al mattino ero pronta in fretta, cartella sulle spalle suonavo alla tua porta, non c'era da fare molta strada... stesso pianerottolo, e tu, puntualmente a lottare ancora con latte e biscotti... e poi dicono che sono le donne a farsi aspettare!
Eravamo proprio amici, non troppo attaccati, non troppo distanti. Stessa età, stessa scuola, classi diverse, erano rare le classi miste, stessi giochi. Non ricordo un litigio, neanche uno.
Tu avevi i tuoi giochi 'da maschio' da giocare con i maschi, io le mie carabattole da 'giochiamo alle signore'... poi ci cercavamo e facevamo un misto... ho iniziato allora a ridere bene delle cose 'da femmina' e invidiare un po' le sfide fisiche 'da maschi'... confusione di ruoli? No... conoscenza e allegria.
Eravamo bambini, stavamo bene insieme.
Tua madre un giorno usò una parola: 'gelosia... è geloso di te'... ricordo che mi sembrò una cosa buffa, non ne sapevo il significato, non avevo mai provato, ancora, quello strano pesante chiavistello del cuore, quella catena arrugginita fatta per legarti al palo.
Ma era una parola... io avevo un fatto: tu e io eravamo amici.
Avevamo il cuore leggero e la libertà dell'amicizia vera.
Bambini? Si, anche tra bambini esiste, può esistere come un dono, come una gemma che spunta dalla scorza, la forza e la bellezza di un'amicizia vera e semplice.
Cambio di casa, non ci siamo mai più visti. Sì, vagamente so qualcosa di te ma... quello che mi rimane è una fotografia con le smorfie sotto il sole di un pomeriggio estivo, e il ricordo vivo di un fatto: l'amicizia vera esiste.
Stammi bene Albertino ovunque tu sia!
ciao ciao!
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