Antigone o della legge nel cuore
Il luogo è Tebe, l'eroina è figlia di Edipo, l'autore della tragedia è Sofocle, e io sono un' oca in scarpe da tennis che vuole scalare l'Everest.
No, non lo voglio scalare... solo ammirare, è lì anche per me...no?!
Allora... Antigone: è una vera tragedia... muoiono tutti! E fin dall'inizio si parla di seppellire i morti.
L'inizio: Eteocle e Polinice, fratelli di Antigone, si sono uccisi a vicenda (e non chiedete come hanno fatto... dev'essere un dettaglio poco importante anche per Sofocle), uno per difendere il regno, Eteocle, sepolto con tutti gli onori; l'altro, Polinice, lasciato cadavere insepolto, punito come traditore.
Fino qui le leggi dello stato... ma esistono leggi più forti, e questo ce lo dice Antigone che, sfidando la morte va a seppellire il fratello, a usare pietà con chi non è stato pietoso, ma solo perchè uomo e sangue del suo sangue.
Il resto della storia leggetevelo voi. Le cose interessanti ci sono già tutte: in nome delle leggi che sono nel cuore dell'uomo, una donna sfida le leggi scritte degli uomini.
Perchè proprio una donna? Non so, non credo che le donne sappiano essere più pietose degli uomini, o più giuste.. o più... qualcosa.
Certo Antigone è una ragazza tosta ma inerme, forse perchè le donne dovrebbero combattere con un altro tipo di armi che non il ferro e il fuoco... ma già, siamo molto lontani dalla Grecia antica, con questa storia della parità dei sessi non sappiamo più cosa portiamo di diverso nel mondo noi donne... neanche del nostro corpo si ha più bisogno per fare un uomo!
Comunque c'è dell'altro, c'è moltissimo altro, ma di questo due cose. La prima è il ricordo di quello che mi disse una mia amica giapponese: nella loro lingua non esiste la parola 'io', nel senso che per dire l'unicità della persona devono fare dei giri piuttosto tortuosi nel discorso, questo mi ha sbalordito e nello stesso tempo mi ha fatto pensare che dentro nel mio sangue c'è un principio che viene da molto lontano, un regalo, uno strumento che mi rende facile guardarmi e guardare gli uomini come persone, come unici e irripetibili, come degni di rispetto solo perchè sono uomini, un filo lungo lungo che mi lega ad una storia lontana che inizia proprio dai tempi di Antigone e della sua pietà scritta nel cuore.
La seconda cosa è proprio questa legge, anzi, queste leggi, scritte nel cuore di ogni uomo, così potenti che , se ascoltate, possono spingere a sfidare la morte. Sono leggi nel cuore ma non prodotte dal cuore, me le ritrovo addosso, lo capisco perchè a volte ascoltarle è molto fastidioso, non è comodo, io spesso farei altro: la giustizia che chiede di arrivare fino all'estrema audacia del perdono, la verità che non sopporta il silenzio, l'amore che senza sacrificio smentirebbe sè stesso, la bellezza che è una ferita aperta e sanguinante.
Tutta roba bella scomoda eh?!
Ma noi abbiamo trovato tante belle distrazioni e tante belle riduzioni per stare più comodi: la giustizia è diventata la legge con tanti bei codici e codicilli, la verità non esiste e nessuno può dire cos'è, l'amore è la soddisfazione di un momento, la bellezza qualcosa da possedere e consumare.
Spero proprio che Antigone non muoia mai.
ciao ciao
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