COS'E' LA SCUOLA?
Eh sì, la cosa più noiosa del mio lavoro è leggere articoli di didattica e pedagogia... devo sempre munirmi di qualcosa per decriptare il gergo degli "esperti".
Ok, adesso torniamo alla realtà.
Una domanda che ci stiamo facendo durante questa provocante congiuntura è: cosa fa della scuola "La scuola"?
Mi spiego con un fatterello: da mesi, in mancanza dell'appuntamento quotidiano tra i banchi, ho un appuntamento in chat con gli alunni.
Ce lo siamo logisticamente sudato: orario, durata, accesso, a gruppi o con tutta la classe, presenza dell'adulto.
Ieri la telefonata di una mamma: "adesso che possiamo uscire un po' non facciamo il collegamento, possiamo sentirci in un altro orario da soli?"
La mia domanda è stata "ma se fossimo stati a scuola avrebbe comunque fatto questa richiesta? Mi avrebbe chiesto di far venire sua figlia a scuola in un altro orario perchè durante quello scolastico dovete fare una passeggiata?".
Sono esagerata? In fondo un collegamento di 10 minuti non è certo paragonabile alla frequenza scolastica!
Sì, ma cosa è la FREQUENZA SCOLASTICA?
Compiti? Esercitazioni? Allenamenti? Disciplina? Voti? Spiegazioni?
Sì, ci sono queste cose, ma non una di queste fa "la scuola".
La scuola prima che un luogo di addestramento è un appuntamento con delle persone, un incontro che mi deve permette di crescere, di imparare ad avere coscienza di me e della realtà intera.
Cosa mi ha insegnato la scuola? La scuola non insegna niente, sono le persone che la frequentano e la fanno a rendere la scuola quello che è: un luogo importante per la vita.
Tanto è vero questo che lo sa bene chi, pur frequentando, ha trovato insegnanti incapaci. Per molti di questi la scuola non ha alcuna credibilità.
Come mantenere un simile luogo anche se un luogo non l'ha più?
Frequentando le persone che questo luogo lo vivono, con tutti i mezzi possibili.
Caratteristiche della scuola sono la quotidianità, e la struttura ordinata. Perchè la cultura è come il pane: quotidiana e fatta secondo le regole. Come il pane costruisce la nostra persona, come il pane non va sprecata, come il pane va rispettata.
No, non ti cambio orario e non ti faccio la chat privata. Non sono un precettore, sono una maestra di scuola elementare.
Se scegli di portare tua figlia a passeggio invece di venire a incontrare la maestra e i suoi compagni, ti prendi liberamente questa responsabilità, perché io faccio la maestra e non il cerbero.
La responsabilità di aver mostrato a tua figlia l'inganno di una libertà che è fare quello che si vuole, quando si vuole. E quando tua figlia si accorgerà, a sue spese, che abbandonati a sé stessi e alle proprie voglie non si va da nessuna parte, forse non troverai più le parole per tornare indietro. Sì, perchè la scuola non è il posto dove si educa a parole: la scuola è dove si impara a giudicare la realtà partendo da una ordinata esperienza in compagnia di altri. Il mio compito è quello di fornire ordinate esperienze quotidiane per ragionare in compagnia, e lo devo fare anche se ho solo un computer come mezzo.
Voglio continuare a fare scuola anche se la scuola oggi ha un altro aspetto, ecco perchè posso anche rinunciare ad avere tutti i compiti perfetti e ordinati, ma alla chat quotidiana con tutte quelle faccette che mi aspettano, proprio a quell'ora, io non rinuncio.
Buona passeggiata
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