Michelangelo e i barbari
Ma subito dopo mi sono venuti in mente gli occhi di una bellissima ragazza di Venezia, il corpo di un bambino abbandonato su una spiaggia, le facce spaventate della gente, ed ho realizzato che neppure l'opera più grande e bella della terra vale una sola vita umana, neppure quella di un assassino invasato, perché la vita non è roba sua, neppure la sua.
Detto questo mi si è aperto un buco nel cuore nel pensare a tutta la fragilità indifesa della bellezza che abbiamo in Italia. Che la nostra pur incasinata storia è riuscita a lasciarci. Qualcuno ha detto che i barbari assassini di oggi non hanno rispetto della bellezza e non ne conoscono il valore. Io penso invece che purtroppo lo conoscono meglio di noi. La cattiveria non attacca mai ciò che non vale, non la chiameremmo cattiveria, va invece a colpire dove più abbiamo il cuore, l'affetto, la ragione, il pensiero, il sangue, il respiro, la luce per gli occhi. Ne sanno bene il valore, più di noi che ci stiamo dimenticando quanto vale la vita, che non sappiamo più a cosa serve e a cosa educare gli uomini, che facciamo la classifica di chi ha diritto alla luce e chi no, che frigniamo davanti ad un gatto e siamo indifferenti di fronte ad un vecchio. No, non sto giustificando la barbarie sto solo dicendo che non stiamo giocando ad un videogame dove i bianchi si distinguono bene dai neri, siamo talmente legati e vicini ai nostri nemici da farmi pensare seriamente che proprio loro hanno qualcosa a che fare con le conseguenze della nostra allegra irresponsabilità. Non si può a lungo teorizzare la nullità della vita senza generare figli assassini.
Eppure, eppure mi rifiuto di pensare, di cedere al pensiero che l'uomo è solo capace di cattiveria: guardo la volta della Cappella Sistina e capisco ora il suo vero valore: l'uomo ha in se' la capacità della bellezza, l'attrazione al vero, al giusto, al buono, non ci rinuncio e prego, si, sono così matta da pregare che pure nel cuore di un solo assassino si risvegli quel seme che anche lì abita, voglio continuare a fare, ora più che mai, il mio mestiere: educare alla vita e alla bellezza. E che Dio ci protegga tutti.
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