Imparare a leggere
Gli adulti non sempre sentono, non dico 'ascoltano', ma proprio spesso non 'sentono'. E' come se non sapessimo leggere. Non dobbiamo deprimerci però... siamo un po' dislessici, leggiamo storto nelle righe dritte, abbiamo bisogno di pazienza.
Un bambino disegna: case, bambini, animali... colori... sembra tutto così bello e ingenuo; poi guardi bene, te lo fai descrivere e scopri che c'è tutta la famiglia... tranne lui, bang!!!
Un bambino scrive una storia allegra, una storia di animali e giochi e avventura. Poi arrivi alla fine e invece di 'vissero felici e contenti' trovi "tutto finì bene: suo padre gli disse che sarebbe arrivato presto" bang bang!!!
Tuo figlio arriva a casa e ti racconta che Pierino non vuole giocare con lui... hai deciso che quel giorno lo ascolti e fai il genitore responsabile? Bene, parti in quarta e telefoni al babbo di Pierino, dicendogli che proprio non si fa e che deve educare suo figlio. Risultato? Se Pierino fino ad oggi poteva avere dei dubbi ora sa con certezza che deve stare alla larga da quel cocco di mamma.
Ma santo cielo come si fa? Come si fa a combinarla giusta? Chi ce lo insegna a leggere dritto?
Quando si deve tirar grandi degli uomini la cosa peggiore è credere di saperlo fare, o credere che il proprio dovere sia non sbagliare mai.
Ma per imparare a leggere bisogna guardare le parole scritte... "non distrarti Luigino! Guarda il libro e non le tue dita!"
"Non distrarti papà.... guarda me e non la tua faccia nello specchio dei tuoi pensieri importanti!"
Forse educare è proprio guardare un altro e smetterla di pensare se siamo o no capaci.
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