La notte dei segreti 1


favola mai raccontata di una bambina qualunque

Dicembre di un anno che non si sa

QUELLA NOTTE SAREBBE NEVICATO. IL CIELO CHIARO E QUELL’ARIA MAGICA, IL FREDDO PUNGENTE E QUELL’ATTESA...
FIAMMETTA NON SI DECIDEVA AD INFILARSI SOTTO LE COPERTE, IL NASO SCHIACCIATO CONTRO LA FINESTRA, LA CANDELA APPENA SPENTA E LA TAZZA ANCORA CALDA TRA LE MANI.
“INFILATI A LETTO, SVELTA!”
ERA LA VOCE DELLA NONNA CHE DALLA CUCINA, CHISSÀ COME, SI ERA ACCORTA CHE LA BAMBINA NON DORMIVA ANCORA.
“SBRIGATI SE NO DOMANI CHI TI SVEGLIA?”
UN MICIO SOLITARIO E INFREDDOLITO ZAMPETTAVA VICINO ALLA LEGNAIA, “FORSE HA FRETTA DI METTERSI AL RIPARO, ANCHE LUI SENTE LA NEVE” PENSO’ FIAMMETTA, INTANTO GIOCAVA A FARE FUMETTI DI ALITO SUL VETRO.
UN SOSPIRO E... VIA A NANNA. CERTO CHE SOTTO LA TRAPUNTA SI STAVA DAVVERO BENE MA... IL SONNO NON SI DECIDEVA A VENIRE.
“ALLORA, BUONA NOTTE FIAMMETTA”
“BUONA NOTTE NONNA” RISPOSE UNA VOCE OVATTATA.
SI VEDEVA SOLTANTO UN CIUFFO DI CAPELLI NERI SPUNTARE DALLE COPERTE.
MA IL SONNO NON SI DECIDEVA A VENIRE.
QUALCOSA STAVA PER SUCCEDERE, E FIAMMETTA NON VOLEVA PERDERSELO PER NESSUNA RAGIONE.
IL BUIO DELLA CASA E IL SILENZIO NON FACEVANO PAURA ALLA BAMBINA PERCHÈ DALLA FINESTRA POTEVA VEDERE IL CIELO CHIARO ORMAI COLMO DELLA NEVE CHE A POCO A POCO PRESE A SCENDERE.
LENTA, BIANCA CON FIOCCHI LARGHI E SOFFICI. SI POSAVA COSÌ, SENZA FAR RUMORE, COME UN ALLEGRO SFARFALLIO DI ZUCCHERO.
LA NOTTE, DI SOLITO BUIA, ERA ILLUMINATA DAL SILENTE DISTENDERSI DI QUEL FREDDO VELO.
STRATO DOPO STRATO ECCO FORMARSI UNA MORBIDA LANOSA COPERTA BIANCA, TUTTO SI AMMORBIDIVA, NON C’ERANO PIÙ SPIGOLI SUI TETTI, I RAMI, PRIMA SPAVENTEVOLI, NUDI E NERI, ORA SI GLORIAVANO DEL LORO CANDIDO ABITO DI VELLUTO.
FIAMMETTA, COME BEN AVETE IMMAGINATO, SI STAVA GODENDO LO SPETTACOLO APPOGGIATA AL DAVANZALE, NON SENZA FATICA SI ERA TRASCINATA FINO ALLA FINESTRA CON LA TRAPUNTA SULLE SPALLE, SALTELLANDO SUL FREDDO PAVIMENTO CON I PIEDINI SCALZI.
CHE INCANTO LA NOTTE DI NATALE CON LA NEVE...
UN MIAGOLIO, “OH, POVERO MICIO, NON HA TROVATO RIPARO”
FIAMMETTA APRÌ LA FINESTRA, ED ECCO IL GATTINO ENTRARE AL CALDUCCIO, RICONOSCENTE TRA LE BRACCIA DELLA PICCOLA.
“MA NON FA POI TANTO FREDDO” PENSO’ LA BAMBINA SPORGENDO LA MANO PER ACCHIAPPARE UN PO’ DI QUEI FIOCCHI CHE CADEVANO ABBONDANTI.
AD UN TRATTO SI FERMO’ GUARDANDO ATTRAVERSO IL FITTO VELO, LE SEMBRAVA DI AVER VISTO QUALCOSA...
“NO, NON PUÒ ESSERE, MI STO SBAGLIANDO, DOPO TUTTO NON È CHE SI VEDE MOLTO BENE È PUR SEMPRE NOTTE”
MA UN RUMORE PICCOLISSIMO, MOLTO PICCOLO INTERRUPPE I SUOI PENSIERI. UN LEGGERO TINTINNIO.
FIAMMETTA SI SPORSE ANCORA UN PO’, PER SENTIRE MEGLIO.
TUTTO ERA INTATTO, TRANNE QUELLE PICCOLE IMPRONTE DI GATTO CHE ATTRAVERSAVANO IL CORTILE. TUTTO ERA SILENZIO.
A POCO A POCO, COME AVEVA INIZIATO, LA NEVE CESSÒ DI CADERE.
NEL CIELO, TRA LE NUVOLE, FECE CAPOLINO UNA STELLA. PICCOLA E BELLA COME L’INIZIO DI UNA PROMESSA.
QUALCUNO CHIUSE LA FINESTRA E RIPORTÒ LA BIMBA ADDORMENTATA NEL SUO LETTO.

(continua)

Storitella



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