Wisława Szymborska: cucinare poesie
Illuminano questi giorni di pioggia.
Non fanno sparire l'acqua che cola sui finestrini, nè l'umido che entra nelle ossa, e anche il cielo grigio e bigio rimane al suo posto. Però tutto è illuminato. Dalla poesia.
Ho scoperto la poesia andando in giro in tram.
Szymborska ne sarebbe contenta, ho la pretesa di esserne certa.
Ormai siamo amiche, e lei mi racconta con ironica leggerezza quello che i suoi occhi vedono; mi canta con note un po' surreali la musica che ascolta.
Un poeta non descrive la realtà... te la cucina. Mette le mani agli ingredienti che il buon Dio ha usato per fare il mondo, e ti scodella nel piatto qualcosa di nuovo.
Lo fa con l'impudenza di un bambino, guardando come guarderebbe un bambino.
E sto parlando del bambino quello vero: l'essere più serio e lavoratore che ci sia. Non di quel coso rimbambito e improbabile che ci butta in grembo mamma tivù.
Così, guidata dal profumo delle parole, entro in un'operosa cucina ad assaporare con gusto e lentezza i manicaretti di questa Babette letteraria. Eppure sono sempre su questo tram che scaracolla lungo viali trafficati.
Ecco, incontro le paffute bellezze di Rubens, sono proprio lì, sedute vicino alla ragazza con le cuffiette e l'phone. E la pioggia che gocciola sui vetri, ti sei accorta ch'è fatta dall'acqua di tutti i fiumi del mondo?
All'angolo, vicino alla farmacia, è ferma Cassandra, mentre sui muri al posto dei manifesti, vedo una ieratica coppia fuggita da qualche mosaico bizantino. Rigidi e bizzarri.
La poetessa parla con tutti, e sembrano discorsi di vita consueta. Ti parla di tutti, come fossero i suoi vicini di casa. Poi ti accorgi che le parole ti accompagnano dentro, come uno speleologo, a scoprire che le cose e i fatti hanno uno spessore.
Guardi. Già, perchè le parole vere ti fanno guardare, e vedere di più. Non mondi lontani e irraggiungibili, ma esattamente il mondo che hai sottomano. E' un viaggio dentro quello che hai davanti, in quello che stai facendo.
Dal lavoro, a casa mia, stessa strada, tutti i giorni.
Poesia è quando inizi a sentire un sapore diverso con gli stessi ingredienti di tutti i giorni.
Continuo a guardare dal finestrino e sorrido soddisfatta.
E se forse ho banalizzato mi perdonino i professori che sanno parlare davvero di letteratura, ma in queste settimane così strane e pesanti, ho trovato la compagnia di un'amica: Wisława Szymborska.
Se ancora non l'avete fatto passate a conoscerla, e portatele i miei saluti, ditele che ci vediamo domani, alla solita fermata del tram.
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