fatti per volare
Mi hanno chiesto perchè non piango dopo cinque anni di imparare e di conoscersi insieme.
Allora... adesso che ci siamo già salutati, adesso rispondo.
Punto primo, e ultimo: la vostra maestra - ragazzi - di ragazzi ne ha visti un sacco, e in ogni sacco c'era un tesoro diverso; semi che sono stati messi a dimora, alcuni nella terra buona, altri tra i sassi...come raccontava un mio amico. Lacrime asciugate e alcune lasciate scorrere per terra, risate contagiose e argentine, altre sciocche e inutili. Occhi attenti, curiosi, vivaci, altri stanchi e annoiati.
A volte la vostra maestra ha sofferto, a volte è stata contentissima come a Natale davanti ad un regalo inatteso, spesso ha conosciuto lo stupore di una scoperta antica tra le mani di un piccolino...segni che diventavano suoni e parole...la magia delle parole scritte e dette, e vi assicuro, è una vera magia! Una maestra ha delle gioie e dei dispiaceri, come tutti.
Però il dispiacere più grande, quello che la lascia sempre con il cuore per strada in una notte di pioggia, è vedere un bambino che non vuole crescere, non perchè non vuole diventare grande, ma perchè grande si crede già. Sai, uno di quei bambini che qualsiasi cosa gli dici è come se non fosse per loro, come se il tempo non avesse niente in serbo per loro, nessuna gioia di scoprire, nessuna voglia di sorprese. Sono bambini che hanno paura, in genere circondati da adulti terrorizzati, che vorrebbero conservarli in naftalina, preservarli dal sacrificio e dalla fatica...preservarli dalla vita insomma.
Grandi - grandi?- che impediscono la gioia di ogni conquista, che nascondono ai piccoli il gusto dolce-amaro delle sfide.
Questi loro bambini vivono circondati da barriere, barricate di difesa contro tutti i possibili schiaffi della vita...alcuni dicono che così si difende il futuro, in verità non vogliono rogne, e forse c'è anche da capirli, il rischio di tirar su degli uomini può sembrare roba adatta solo a super-eroi. Ma così i loro bambini soffocano.
Forse hanno tutto...ma soffocano, sempre malatini e saputelli, così impauriti di fronte all'imprevisto di una faccia diversa, di un fatto non programmato...di un amico che non è come vogliono loro, di un mondo che non funziona secondo i loro piani, dove una zanzara diventa un mostro. Condannati al lamento e forse anche alla solitudine.
Ecco, sono questi i dispiaceri della vostra maestra. Ma voi siete fatti per volare, sono pronta ad affrontare il rischio di una vostra aluccia rotta, di uno smacco che brucia, sono pronta a sentirmi dire che sono senza cuore o troppo distratta e debole, che non ascolto i piagnistei ma... non voglio, per niente al mondo voglio fermare il vostro volo... e così se vi vedo spiccare il salto, anche con delle goffe rincorse, sbattendo le ali senza stile o pericolosamente inclinati alla prima brezza...tratterrò il respiro, mi darò i pugni in testa per tutti gli errori fatti ma...no, non piangerò perchè voi siete fatti per volare.
Grazie per avermi insegnato ancora qualcosa della vita...speriamo che mi promuovete...
E le lacrime...lasciamole a chi ha paura di soffrire per qualcosa di grande come la normalità della vita.
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