Tunnel

Immagina un tunnel. Buio. Lungo. Freddo. Immagina di allungare le mani e di percepire la parete di fianco. Vai a tentoni e quasi quasi hai voglia di fermarti lì e...fanculo tutto.

Imprechi contro te e contro il mondo e l'universo intero, ti commiseri. Oppure ti distrai fischiettando, come non fossi lì, non sei tu, ti butti nel sogno, cerchi di distrarre il nemico con uno scarto di fantasia.
Non funziona a lungo, dipende dalla tua resistenza ai cinque sensi, ma per quel che dura...fai che ti accontenti.
Ma non ti accontenti.
E riparte la fatica.

A volte succede che la vita abbia questo aspetto. Non si ride sempre...per fortuna direi.
A volte una risata o una mezza parola di bontà a buon mercato sono come sputo in faccia a un moribondo.
Cosa mi è successo?
Vita.
Mi succede la vita. La vita di tutti. Con le sue fatiche, i suoi schiaffi e il suo fascino. Niente di strano, niente di diverso da quello che succede a tutti.

C'è che però al disagio non ci si fa l'abitudine...per fortuna direi.
C'è che non mi rassegno al tunnel.
Non so perchè. Forse è ribellione.
Sarà che tua madre si sta consumando da più di un mese in ospedale, sarà che tu ti senti impotente e imbecille in ogni cosa che fai...sarà, sarà...saranno quelle facce che arrivano dal di là del mare, e anche quelli che non arrivano perchè sono morti nel viaggio. Saranno quei bambini che piangono nel fango, dopo il tifone dei tifoni, dall'altra parte del mondo, e saranno anche quelli che non piangono più e ti guardano lo stesso.
Saranno quei letti sfatti dove altre bambine, così vicine a te, sono state violate, consumate, stracciate, vendute, comprate dalle loro stesse madri.
Tunnel. Buio senza risposta?
No.
Io mi ribello.
Ma se al fondo di questa notte ci fosse una lucina? Sì, come quella famosa di Pollicino? Una porta che si apre, piccola, laggiù in fondo. Lontana, sì, ma che c'è. Ne basta una piccola per farti certo che non è il buio a vincere.
Favole?
E allora?!
Io non credo alle favole, credo al mio cuore che grida anche nelle favole. Grida e non vuole che tutto sia finito lì. Io cerco di farlo star zitto. Giuro. Ci provo.
Ma se tutto finisce con il pianto di un bambino, con la mano di una madre che ti lascia piano piano, se tutto finisce con la mia impotenza...bè...io domattina perchè devo alzarmi?
Ma se la casa c'è allora tutto il dolore del mondo, tutto, ma proprio tutto, è spazzato via, e i bambini rimangono bambini, vivi, innocenti, intatti. E tua madre non ti lascia più e tu...chissenefrega che non sei capace, la cosa che vale è che ci sei. Punto.

La giustizia del mondo è una casa piena di luce, da raggiungere e da abitare. Insieme.

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