essere buoni

C'è la bontà dei grandi, che fanno cose grandi, che vivono "alla grande"e che tutti ne parlano.
Che so... mollare il comodo e andare dall'altra parte del mondo per condividere un soffrire, salvare una vita, addirittura morire al posto di qualcuno...
purchè sia davvero gratuita, questa è la categoria della grande, immensa bontà.
Sempre ammirevole, notevole, lodevole, certo.
Ma... sai che cosa c'è? C'è che dopo un momento me la scordo. Non lo faccio apposta, mi riempie di ammirazione, davvero. Ma poi me la scordo forse perchè non sono io a dire 'grazie', non sembra roba per me.

Poi c'è quella bontà che si nasconde, sembra cosa banalmente 'dovuta'. La bontà infrasettimanale, quella dei giorni di pioggia nel traffico delle cose da fare. E quella, proprio quella lì che, non dico un trafiletto di due righe sul giornaletto di quartiere, ma neanche un 'grazie' striminzito ti viene; perchè a tutti verrebbe da dire "che roba eccezionale sarebbe?! Ha fatto il suo dovere!" perciò lo diresti anche tu.

Comunque quando sei lì nella sala d'aspetto del dottore, piena di gente arrabbiata, sei lì che non hai neanche preso l'appuntamento e ti senti come un bandito che fa l'attentato alla tranquillità e al diritto altrui. E sei proprio preoccupato di non poter avere in tempo la tua ricetta perchè sono quasi le sette e la farmacia chiude. E non frega niente a nessuno che è una medicina salvavita, che se tua madre non la prende entro una certa ora ti senti un assassino.
Quando sei lì, dicevo, e non sai cosa fare... ti si accende la lampadina : "vado dal farmacista e mendico spudoratamente. Accada quel che accada"

"Non si preoccupi, torni dal medico, e se non fa in tempo a farle la ricetta entro le sette e mezza, venga che le lascio il farmaco, poi vediamo domani"

Entri dal medico in "zona Cesarini", quello va un po' lento ma scrive tutto. Tutte le venti ricette che ti ha lasciato l'ospedale. Esci con l'affanno, le sette e mezza sono passate da un minuto, corri senza troppe illusioni e... trovi il farmacista che è lì ad aspettarti. Non ha chiuso, è lì. Non se n'è fregato, avrebbe potuto, ma non l'ha fatto.

Sono uscita grata come un pischello africano con la sua ciotola di riso. Ecco, il farmacista ha fatto il suo dovere sì, ma aggiungendo un minuto in più. Ed è per quel minuto, piccolo e insignificante, che posso dire di aver incontrato un uomo buono stasera, oggi.

Adesso sono curiosa di sapere chi sarà quello che incontrerò domani.

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