del ritorno

...sul ritorno a casa si possono dire tante cose. Come lo vedi?... prima che uno stato d'animo è un fatto. Ritorni e cosa trovi? Chi? In fondo sei stato via pochi giorni. Mica da farci su tanta filosofia. Eppure aprendo la porta ti guardi intorno e per una frazione di secondo la distrazione, l'abitudine, l'ovvio ti dà una tregua. Cogli l'attimo e freghi lor signori: c'era un'attesa di te. Niente di romantico, solo un fatto: oggetti e faccende da sbrigare che avevano bisogno della tua presenza, non fosse altro che quel sacchetto di carte da buttare, incombenza rimasta inevasa, in sospeso. Il ritorno è come un respiro che riprende, uno spazio che si riapre, un luogo che rivela una presenza: la tua. E poi, ma sì, un'altra presenza: quella di chi ti attendeva.
E sono arrivata a questa consolante conclusione: per quanto si possa essere soli c'è sempre un luogo nel mondo che ha bisogno della nostra presenza. Perchè siamo bravi e indispensabili? Ma no...dai! Perchè siamo al mondo, esistiamo. E nel mondo abbiamo un compito, per quanto piccolo... il nostro, quello di colmare lo spazio nostro con il nostro esserci, la nostra faccetta... o facciona.
Allora bentornati! A tutti quelli che non se lo sentono dire mai, a tutti quelli che non vanno mai via, a tutti quelli che sono ancora in giro, a tutti quelli che hanno timore di ritornare: bentornato, bentornato, bentornato al solo, unico, esclusivo posto che è tuo... che senza di te sarebbe vuoto.

1 commento:

babetta900 ha detto...

Che bella questa riflessione sulla positività della vita!!! Grazie mille !Così è possibile ricominciare sempre! Babetta