la commozione e i 5 sensi

In questi giorni mi sono divertita a disegnare, pasticciare, scribacchiare, colorare....virtualmente sull'Ipad. Grande eccitazione, stupore...perchè no? Il signor Jobs, con buona pace di tutti, una cosa l'ha saputa fare: stupirci.
Comunque non è di lui che volevo dire, ma dei suoi e, ormai, nostri aggeggi.
Il computer, la tecnologia, l'Ipad, l'Iphone, e questo e quello....ci stupiscono proprio come il treno a vapore ha stupito i nostri bisnonni, come il cinema e, non stento a crederlo, come la ruota ha stupito i cavernicoli. Al di là di tutte le polemiche e le dotte considerazioni, che non so fare, bisogna ammettere che il frutto dell'intelligenza umana è sempre qualcosa di stupefacente, esattamente come la bellezza delle montagne o un tramonto sul mare. Il signor Jobs adesso ne converrà, lo vedrà bene, adesso, che i suoi famosi sogni, quelli che ci esortava a non tradire, proprio quei sogni lì non ci appartengono di più di quanto ci appartenga il sole che inonda di rosso l'orizzonte serale, o come il Monte Bianco in una chiara mattina estiva.
Sono andata fuori tema?
No, il fatto è che mentre coloravo sullo schermo dell'Ipad, mi sono guardata le dita e... a dire la verità mi è dispiaciuto di non vederle imbrattate di nero, rosso, verde...blu. Non c'era quella sensazione materiale del colore scivoloso, pastoso, polveroso, l'odore un po' chimico del pigmento e, perchè no, anche il fastidio.

Così ho avuto bisogno di un amico che queste cose le sa bene, di un maestro insomma.
Sono andata a trovare Vincent.
Come?
Ma con internet! In un bellissimo posto inventato da un altro gruppo di furbissimi geniacci, i signori 'del' Google.
Questo posto si chiama Art Project, guardi i quadri e ti sembra di averli a tre centimetri dal naso.... anzi, meglio! Non ti va insieme la vista, non suona l'allarme del museo e non ti balza addosso il guardiano ringhioso che ti fa spostare: "please, stay away from the picture"
E hanno un bel dire gli espertoni che un quadro si guarda da lontano....io voglio vedere anche da vicino vicino...
Ecco, lì, davanti a quella bellezza mi sono venute un sacco di domande... e se non ci fosse stato questo posto, che dalla sedia di casa mia mi porta in un batter d'occhio ad Amsterdam davanti, anzi, dentro questi colori? E perchè questa commozione? E perchè questa strana sensazione che manchi sempre qualcosa? O qualcuno?
Ho contato le pennellate, ne ho percepito lo spessore suggerito dai giochi di luce sulla materia, ho immaginato più facilmente le mani del pittore, il suo pennello, il movimento del polso. Dettagli bellissimi, ma non sufficienti... mi mancava l'essenziale, mi mancava l'essere lì, la materia insomma... il colore che sporca le dita e si impasta, mi mancava il respiro della cosa vera e della persona che la manipola, mi mancava il sudore.
Così più guardavo più capivo che no, non dobbiamo aver paura 'dell'internet' nè dell'e-book, dell'Ipad-pod-mac-tric-trac e ballac... perchè mai e poi mai potranno sostituirsi a quel desiderio di toccare, annusare, gustare, abbracciare, sentire... godere insomma, che ci scoppia dentro anche quando non ce ne accorgiamo.
E ho capito che in fondo tutto questo virtuale, preso per il verso giusto, non può far altro che farci desiderare ancora di più la realtà. Per questo mi piace!


 

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