momenti

Ci sono momenti, che chiamiamo 'momenti'... ma intanto che li vivi ti sembrano durare un'eternità.
Ci sono momenti in cui le parole, o hanno un peso specifico, uno spessore misurabile, una profondità tangibile o.... è meglio l'aria fritta.
Ci sono momenti in cui ti sembra di grattare l'ultimo strato e poi ti accorgi che c'è sotto ancora un bel po' di melma da spalare... a palate.
Che fai?
Primo: non calcoli più.
Non è che ti dici: "non devo più calcolare", no, no! E' che proprio non calcoli più, ti viene facile, inevitabile.
"Sia quel che sia"
Mi si è ammalata anche la badante. Non ho più giorni di ferie nè permessi nè altro. Non posso permettermi un'aspettativa, vorrebbe dire meno soldi, non posso permettermelo. Non ho più uno spazio libero in casa mia, anche solo per appendere la giacca, e papà ha anche il cuore ballerino... che gli piacciono le gite al pronto soccorso.
Che faccio? Mi piango addosso? Ma per carità!!!! Non ho proprio tempo da perdere!
L'unica cosa da fare è vivere.
Dio mio! Vivere, vivere anche dentro questa condizione dove ogni giorno ce n'è una nuova... quando non è di notte che arriva la novità.
Non hai più spazio tra l'evento e la decisione, ergo: non calcoli più... decidi. Giusto? Sbagliato? Decidi e basta, decidi di vivere.
Ma una cosa la fai giusta accidenti! La fai, ed è la più giusta e soddisfacente che ci sia: in piedi, mani sui fianchi faccia a faccia con Gesù Cristo in persona "Ehi bello! Visto che sei contento quando ti lascio tutto... vediamo come te la cavi qui.... adesso?!"
E' una sfida al Padreterno? Non credo proprio, la sfida è quando ci si vuole misurare alla pari. E io non sono alla pari con Dio, sono una briciola per terra, sono un vermiciattolo che striscia, sono una nullità che sente solo la vita scorrere addosso. E sono proprio stufa di immaginette e santini al profumo di violetta, della mistica dei buoni, quelli che si meritano la patente religiosa; sono stufa delle preghiere alla panna e cioccolato, dei sacramenti che si timbrano come biglietti del tram, dove le mie viscere non c'entrano, dove non c'entra il mio dolore o la mia gioia, dove non c'entrano la mia soddisfazione, il mio piacere, la mia carne e il mio sangue.
Adesso voglio pensare a me, voglio pensare a me e chiedo un aiuto per me: Dio faccia il suo mestiere di rispondere, che io faccio il mio di domandare.
Egoismo?
Se l'egoismo è rifiutarsi di sembrare buoni per forza, se è rifiutare la pretesa di essere indispensabili, se è la convinzione di non valere un soldo bucato senza nessuna meraviglia o scandalo... allora sono molto, molto, molto egoista.
Non hai la voglia, neanche la forza di decidere nè per te nè per nessun altro. Infatti
non decidi più... e ti accorgi che è La decisione della tua vita: solo mendicare.


Nessun commento: