Dialogo tra una maestra (vera) e una rompiscatole

'Compilazione documenti, compilazione griglie, numeri numeri numeri che nessuno mai leggerà, valuterà, controllerà.... perchè lo fai?'
'Guarda che se i genitori ti fanno un ricorso devi avere tutto a posto!'
'Ok, ok faccio quel che devo ma... rimane qualcosa in sospeso. Fare quel che devo solo perchè devo?'
'Adesso non fare la solita polemica! Sono domande inutili e lo sai...'
'Ma se devo aver paura di un genitore significa che non ho neanche iniziato a lavorare... non dico adesso... ma dall'inizio proprio!'
'Guarda che il genitore che non si fida lo trovi sempre...'
'E allora? Di cosa abbiamo paura? Lavoriamo per paura?'
'Sono domande che fanno perdere tempo, e lo sai!'
'Ma io non ho mai consegnato registri incompleti, il mio lavoro l'ho sempre fatto'
'E allora? Di che ti lamenti?
'No, non mi sto lamentando... sto chiedendo delle ragioni'
'La ragione è: si deve fare'
'Da uomini liberi però...'
'Senti, la mia libertà non la cerco nel lavoro'
'Schiavitù part time?'
'La vita è da un'altra parte'
'Nel senso che appena varco la soglia di questo posto stacco la corrente e divento un replicante? Nel senso che per più della metà della mia vita io rinuncio a vivere?'
'Senti, guarda che questo lavoro serve anche a te, così possiamo avere nel dettaglio tutti i voti pronti nella griglia, più è preciso e capillare, meno possibilità di errore hai, ti basterà mettere una crocetta ed è fatta... non è più comodo e veloce?'

'Si, nessuna possibilità di errore, nessun pericolo di sbagliare, nessuna uscita di strada... nessuna libertà...'
'Finiscila! Chi ti credi di essere?'

'Grazie a Dio in un lavoro come il nostro l'imprevisto è sempre in agguato...
no, no... scusa non volevo... non diventarmi isterica.... ho detto così... per ridere... adesso compiliamo insieme tutte queste belle grigliette, facciamo i conticini e così siamo certe di essere state delle bravissime maestre.... giuro, starò zitta!'

ciao ciao

1 commento:

Marco Castellani ha detto...

Eh! Io ho passato tanti mal di pancia e malesseri psicologici assortiti perché non riuscivo a trovare l'energia per fare una cosa "solo perché si deve"... e mi sentivo strano, fuori posto!

Ci deve essere un'altra ragione, pienamente confacente al cuore. E stavolta il verbo "deve" ci vuole proprio.