La notte dei segreti 5


“Qui c’è qualcosa di strano, dentro o fuori di me” si disse. “Ma proprio perchè è strano io ci devo andare a fondo!” concluse decisa.
Si alzò dal marciapiede, afferrò con impeto la cartella e si avviò a scuola.
Entrò appena in tempo per sentire la campanella che annunciava l’inizio delle lezioni. Guardandosi intorno un po’ affannata, si accorse che tutti i bambini si erano messi in fila in silenzio davanti alle porte delle rispettive aule. Non volava una mosca e, cosa ancor più strana, neanche una maestra trafelata nel corridoio.
Fiammetta sentì come un rosicchiare nello stomaco, deglutì diverse volte perchè la lingua le si stava seccando in bocca. Ma tutto sommato si comportò bene, era come giocare agli investigatori: “dottor Watson non si preoccupi! Fiammetta risolverà il caso”.
Si, facile a dirsi, ma intanto si sentiva le gambe di gelatina. Comunque, con calma, si tolse giacca, guanti e cappello e prese posto in fila dietro Anna.
Avrebbe voluto saltarle al collo e raccontarele tutto, era la sua migliore amica, ma qualcosa nel suo atteggiamento la frenò. Sembrava come una bambola automatica, come tutti gli altri, seria in viso e con lo sguardo fisso verso la porta.
Fu questione di istanti, poi uscì la maestra, che con pochi e meccanici gesti, senza dire una parola, assegnò i posti ai bambini.
Fiammetta azzardò un “buon giorno signorina Marta”... non l’ avesse mai fatto! Venti paia di occhi puntarono dritti verso di lei, e quelli della maestra, di solito buoni e rassicuranti, ora sembravano fatti come di ghiaccio.
Le prime ore di quella mattina furono un supplizio, in compenso le altre finirono per essere un vero disastro.
Nel cervello di Fiammetta un voce gridava “ma oggi è Natale! E’ Natale e siamo a scuola!” Potete ben comprendere che in queste condizioni una povera bambina, che si è svegliata con tutta la bellissima eccitazione della mattina di Natale, e si vede improvvisamente catapultata a scuola, non può, proprio non può stare attenta alle lezioni!
Così fu per lei; e mano a mano che i minuti passavano il suo stato d’animo, salendo dallo stomaco e passando per la gola iniziò ad inondare la sua faccia.
Il gendarme che le stava di fronte e che una volta era la sua cara maestra se ne accorse:
“Fiammetta, per favore leggi tu ora”
“Si...dunque...ehm”
“Non dirmi che hai perso il segno! Vai avanti tu Gioele”
E Gioele, guarda caso, aveva il segno e... accidenti leggeva!
Fiammetta si voltò, “Ehi! Da quando Gioele si è accorto che le parole si possono anche scrivere e leggere?” cercò di fare la spiritosa con Anna.
Ma dalla sua amica neanche uno sguardo, e questa fu la cosa che le fece più male dentro, più di un dispetto, più di uno schiaffo, più di uno sgambetto: essere lasciata sola da qualcuno a cui vuoi bene!
“Mi spiace Fiammetta che tu ti comporti così questa mattina, cosa è successo? Ti sei dimenticata il regolamento?”
“E dagli con queste regole! Ma cosa vi è preso a tutti oggi? Non vi ricordate più del Natale? Non vi ricordate più dell’amicizia? Non vi ricordate più dei giochi?”
Silenzio. Ma un silenzio pesante come la cartella che porti a casa l’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze, pesante come il tavolo di marmo di Carlo il macellaio, pesante come... lo sguardo della maestra sopra di lei.
“Signorina Fiammetta, un comportamento simile non è ammesso dal regolamento della nostra scuola, perciò ora sono costretta a chiederle di venire con me nell’ufficio della direttrice”
Questo era veramente il colmo, sgridata senza sapere perchè! Sono quelle cose che ti spingono a darti dei pizzicotti per due ragioni: primo perchè devi capire se abiti ancora in un mondo reale, secondo perchè così hai le mani impegnate e non picchi chi ti sta davanti, peggiorando così la situazione.
La bambina si rassegnò a seguire la maestra fino alla porta della direzione.
“Aspettami qui, parlo con la direttrice poi ti chiamiamo”
L’attesa non fu lunga, ma per Fiammetta parve interminabile. Ad un tratto la porta si aprì e fu fatta entrare.

(continua)

grazie se avete avuto la pazienza di leggere fino qui, vi prometto che la prossima puntata sarà l'ultima ... mi sta diventando un romanzo d'appendice!

Ciao ciao

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